martedì 28 febbraio 2012

Meglio dormirci su.

Reduce da un'infinita partita a poker, ho giocato di merda e sono stata la prima ad abbandonare il tavolo. Ottimo, continua così e a Las Vegas ci arriverai sicuramente. Ma se non arriverò mai ad essere trasmessa in tv dal canale Pokeritalia, che almeno mi trasmettano alle 2 di notte su Italia 1, quando gli unici sintonizzati sono sonnambuli, ubriachi troppo poco ubriachi per collassare e dormire, gente che ha pagato per una puttana e ora si fuma una sigaretta sul letto di una squallida camera di un motel.
Il mio vicino di casa sta facendo un gran casino, ma sono troppo pigra per intimarlo a smettere, piuttosto aspetterò l'occasione giusta per vendicarmi.
Spero di poter affermare che la primavera sia finalmente arrivata, ho voglia di fare delle gite e ho già progettato delle bellissime escursioni domenicali. Su tutte spicca Roma, dopo aver visto per l'ennesima volta Il Gladiatore, temo di aver voglia di farmi un giretto al Colosseo et simili.
Oggi ho anche mangiato il primo gelato del 2012, ed era più buono che mai. Gelato=freddo. Sì, vero. Ma dopo un glaciale inverno, neve, vento, sentire il freddo tramite papille gustative e non su guance/mani/piedi, è sempre un piacere. Le cose non sono brutte, basta solo saperle prendere per il verso giusto. Le persone no invece. No no no. Per quanto possiamo sforzarci ci sarà sempre qualcuno che rimarrà brutto, e mi riferisco al dentro, non al fuori. Da quanto ho appreso finora, sono una persona che rimane simpatica a tutti. Ottimo. Morale della favola: io non posso dire lo stesso di tutte le persone conosciute ad oggi. E ci rimango fregata.
Si è fatto tardi. La mia sveglia farà il suo dovere come ogni mattina, io non credo.
Andrò a dormire e, aihmè, il tempo scorrerà veloce come fa nei The Sims quando il Sim va a dormire (se non ce l'avete presente, mi dispiace, ma non ho proprio voglia di spiegarvelo).
Insomma: ho cominciato parlando del poker e concludocoi Sims. A quanto pare i giochi mi piacciono.

Joy o

Il destino o chiperlui

La giornata non è cominciata nel migliore dei modi. La sveglia ha fatto il suo dovere, ma le mie orecchie hanno deciso di sentirla con 45 minuti di ritardo. Fatto sta che non ho avuto nemmeno il tempo di prepararmi il mio solito caffè. Ho trangugiato un cornetto di corsa per le salite della mia (poco) ridente città, speso 70 centesimi per un caffè delle macchinette che, per inciso, detesto. Una volta finito di imprecare per consolare la mia lingua ustionata, mi fiondo in aula dove mi imbatto nella professoressa di cui nemmeno so il nome la quale, con molta nonscialans, mi rifila un questionario da fare in mezz'ora. Il destino o chiperlui ha voluto che io mi sedessi di fianco alla secchiona antipatica del corso (sì, specifico l'antipatica, perché esistono anche secchione simpatiche) che mi ha dato modo di avvilirmi perché non sapevo rispondere a nemmeno mezza domanda. Ringrazio comunque il destino o chiperlui: il questionario in questione andava consegnato anonimo.
Un'ora e mezzo scorre inaspettatamente veloce e mi dirigo alla lezione successiva, in compagnia delle mie solite compagne. Nuovo corso, vecchia professoressa (e io che pensavo di non rivederla mai più quella volta che ho verbalizzato l'esame) che ci accoglie con un simpatico articolo di un giornale tedesco sulla Costa Concordia. Lo ammetto: stamattina mi sono vergognata di essere italiana. L'articolo tedesco era in risposta ad un articolo italiano della Repubblica a sua volta in risposta di un articolo tedesco. Faccio ordine:
I tedeschi hanno scritto un articolo sul disastro della Concordia, definendo Schettino un "tipico italiano".
Noi italiani simpaticoni, o meglio, quei simpaticoni della Repubblica hanno ben pensato di rispondere con un articolo intitolato "A noi Schettino, a voi Auschwitz". Ci sono rimasta male. Io vorrei conoscere quel presuntuoso non che idiota (concedetemelo) giornalista e dirgliene quattro (mi riesce abbastanza bene, l'ho già fatto una volta).
Ovviamente i tedeschi hanno replicato di nuovo, ma fossi stata al loro posto avrei solo continuato a ridere dell'Italia e degli italiani.
Per fortuna il destino o chiperlui decide che per oggi poteva bastare ed usciamo dall'aula tirando un sospiro di sollievo.
Il sole è tornato a splendere e mi mette di buon umore. Faccio la lucertola per mezz'oretta, il tempo necessario per ricordarmi che ai piatti non lavati ieri a pranzo e l'altro ieri a cena si sono aggiunti anche quelli della cena di ieri. Torno a casa.
La giornata non è ancora finita...

Joy o

lunedì 27 febbraio 2012

Un po' di

Adoro mettermi a nudo utilizzando carta e penna. Ok la tastiera, ma avete comunque capito.
E mentre penso che sto per mettermi a nudo, almeno in parte, mi accendo una sigaretta perché, aihmè, sono una stramaledetta schiava di questo stramaledetto vizio.
Non ho aperto libro nemmeno oggi, se continuo così mi laureo l'anno del mai.
E non ho nemmeno lavato i piatti (del pranzo di oggi e della cena di ieri); quando non c'è la mia dolce metà divento una barbona.
Sono andata in giro a curiosare in qualche blog, ed è pieno di esperienze, emozioni, racconti, storie di vita, così pieno che quasi non ho voglia di scrivere perché vorrei leggere TUTTO quello che le altre persone hanno da raccontare. Anche queste sono esperienze che mi arricchiscono.
Amo la birra (da stramaledetta schiava del suddetto stramaledetto vizio, una buona birra e una sigaretta sono la mia droga - quasi - quotidiana). Per me la birra è il modo di girare il mondo pur restando seduta al mio solito tavolo, con la mia solita compagnia, nel nostro solito pub. In una buona birra sono racchiusi i colori e le tradizioni di un paese a me sconosciuto. Tutto ciò è tremendamente affascinante.
Amo la musica, quella musica fatta di passione, di energia. La musica accompagna ogni momento della mia vita, è il tempo della mia vita. 
Amo fare l'amore
Amo discutere con persone intelligenti e per intelligenti intendo che non si fermano alla superficie, all'apparenza. Ma quelle persone che sanno scavare a fondo e vedere anche la parte più nascosta di noi.
E più scrivo, più mi accorgo che mi sta piacendo avere un blog.

Joy o.


Una voce come le altre.

Ho finalmente deciso di aprire un blog tutto mio.
Ho anche deciso che non svelerò la mia identità, se dovesse passare di qua qualcuno che conosco, non vorrei che sapesse. Non è presunzione.
Qui voglio essere i miei pensieri, nella vita voglio essere quello che le decisioni, mie e altrui, mi fanno diventare.
Ma qui c'è spazio solo per la mia immaginazione, le mie considerazioni e (perché no?) i miei sfoghi.
Il titolo di questo post è riferito a me. La mia voce è come quella di qualsiasi altra persona in questo mondo. Anzi no. Come quella delle persone che hanno sempre qualcosa da dire e che pensano che lasciare scritti i propri pensieri possa un giorno rivelarsi utile.
Io scrivo perché mi piace e soprattutto perché ho una pessima memoria.

Joy o.