mercoledì 18 aprile 2012

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Mi sono assentata per molto tempo perché assalita dai miei soliti sensi di colpa et simili.
Ho pensato di non essere all'altezza di scrivere un blog, ne vedo tanti, bellissimi, di persone che scrivono benissimo, che sembrano incastrare le parole come un puzzle, con una facilità estrema. Io invece credo di far fatica, di non esserne in grado, di non avere cose interessanti da dire. Mi dispiace perché a me scrivere piace tanto e contemporaneamente mi piace tantissimo ricevere le critiche degli altri, ma non credo che passi molta gente da qui.
E non vorrei piegarmi a facebook, ho paura che lì sia più difficile mantenere l'anonimato, ma se qualcuno di voi sapesse come fare, mi piacerebbe aprire lì una pagina gemella a questo mio stupido ed inutile blog.
A proposito di inutilità: è inutile che io lo nasconda, ma ultimamente non mi sembra proprio che le cose vadano come vorrei. Non sto studiando, se continuo così mi laureo nel duemilacredici. Mi sono tinta i capelli e non sono per niente come li volevo. Ho qualche paio di jeans nei quali non entro più. Non sono problemi vitali, lo so, ma a me i problemi piace non averli perché se li ho non li affronto, ma li aggiro..e gira e rigira ti si presenteranno sempre.
No, non ci siamo proprio, ho bisogno di una svolta che sembra proprio non voler arrivare.

Joy o.

giovedì 8 marzo 2012

Pomodori rossi secchi non fritti


Non sono assolutamente una che l’8 Marzo si sveglia con la pretesa di ricevere auguri e mimose.
Suonerà banale, ma sono una che sa di essere donna tutto l’anno, non c’è bisogno che oggi me lo ricordino.
Ma se proprio devo dirla tutta, sono stata anche io una delle tante ragazze che, negli anni di liceo, passavano l’8 Marzo a fissare la porta sperando di veder entrare la bidella con una mimosa da parte di qualche ammiratore. Magari segreto. Ho anche pensato alle possibili scuse da dare a mia mamma nel momento in cui mi avrebbe chiesto di chi fosse. Scuse che di certo non avrebbero mai retto.
Ma il problema non s’è mai posto. Nessun ammiratore, segreto o meno, mi ha mai regalato mimose.
Col tempo ho per fortuna capito l’inutilità della cosa, e oggi mi arrabbierei se dovessi riceverne una.
Ero all’Università stamattina e ho provato tristezza, giuro, TRISTEZZA, nel vedere ragazze che si abbracciavano e si facevano gli auguri. Non voglio nemmeno accusare nessuno di ignoranza, ma sapete almeno PERCHÉ oggi è la Festa della Donna? Comunque, devo fare i miei migliori complimenti ai tizi che vendono le rose in giro per il centro. Oggi vendevano mimose. Quando piove vendono ombrelli e se improvvisamente torna il sole loro, non si sa come, fanno sparire gli ombrelli e tornano a vendere rose. Un grosso plauso. Stima profonda.
Ovviamente sono circondata da persone che dicono che io sia così solo di facciata, che io faccia la dura solo per non mostrare chi realmente sono e quanto fragile in realtà sono.
Potrebbe anche essere vero, il difficile è scoprirlo.
Ho fame, credo che me ne strafregherò di linee e forma fisica. Vado a farmi un panino coi pomodori secchi.

Joy o.

giovedì 1 marzo 2012

Il ragazzo con la barba.

Marco Bruno è su tutte le Tv.
E’ il “cattivo ragazzo” che da della “pecorella” al poliziotto armato fino ai denti e con maschera antigas indosso.
Chi è Marco? E’ un padre di famiglia di un magnifico bimbo di 2 anni, un lavoratore che non si risparmia e un no tav valsusino da sempre.
Martedì al posto di mangiarsi un panino nella pausa pranzo è corso insieme a tanti a Chianocco per tentare di resistere al migliaio e più di forze dell’ordine che sgomberavano l’autostrada.
La rabbia è tanta ma Marco non perde la testa, non fa gesti inconsulti, scarica solo verso chi in quel momento sta calpestando per l’ennesima volta la dignità di una popolazione, invadendo in modo violento la Valle dove Marco è nato e cresciuto.
E’ un attimo, le Tv riprendono e la vittima diventa il poliziotto armato e a volto coperto e il carnefice il manifestante a volto scoperto e disarmato.
Che i meccanismi dei media siano perversi già lo sapevamo, ma non riusciamo ancora ad abituarci a tali livelli di mistificazione e manipolazione.
L’unico spezzone trasmesso è quello della sacrosanta rabbia, poi però Marco parla per dieci minuti con l’uomo armato in modo tranquillo e pacato, fino a quando lo saluta poichè deve tornare a lavoro (a stomaco vuoto) dicendogli “…comununque vi voglio bene lo stesso”. Questo però nessuna Tv l’ha fatto vedere.
Cosi finisce Marco la sua “violenta protesta”, “vi voglio bene lo stesso”.
Credo che non ci siano altri commenti da fare, specie dopo la violenza di questa sera compiuta dagli uomini in divisa.
Che ognuno risponda alla propria coscienza

comitato no tav spinta dal bass – Takuma

ndr: marco è stato preso dalle ffoo mentre faceva resistenza passiva in autostrada, la stessa che voi anime candide conoscete già



 Tratto da: http://www.notav.info

martedì 28 febbraio 2012

Meglio dormirci su.

Reduce da un'infinita partita a poker, ho giocato di merda e sono stata la prima ad abbandonare il tavolo. Ottimo, continua così e a Las Vegas ci arriverai sicuramente. Ma se non arriverò mai ad essere trasmessa in tv dal canale Pokeritalia, che almeno mi trasmettano alle 2 di notte su Italia 1, quando gli unici sintonizzati sono sonnambuli, ubriachi troppo poco ubriachi per collassare e dormire, gente che ha pagato per una puttana e ora si fuma una sigaretta sul letto di una squallida camera di un motel.
Il mio vicino di casa sta facendo un gran casino, ma sono troppo pigra per intimarlo a smettere, piuttosto aspetterò l'occasione giusta per vendicarmi.
Spero di poter affermare che la primavera sia finalmente arrivata, ho voglia di fare delle gite e ho già progettato delle bellissime escursioni domenicali. Su tutte spicca Roma, dopo aver visto per l'ennesima volta Il Gladiatore, temo di aver voglia di farmi un giretto al Colosseo et simili.
Oggi ho anche mangiato il primo gelato del 2012, ed era più buono che mai. Gelato=freddo. Sì, vero. Ma dopo un glaciale inverno, neve, vento, sentire il freddo tramite papille gustative e non su guance/mani/piedi, è sempre un piacere. Le cose non sono brutte, basta solo saperle prendere per il verso giusto. Le persone no invece. No no no. Per quanto possiamo sforzarci ci sarà sempre qualcuno che rimarrà brutto, e mi riferisco al dentro, non al fuori. Da quanto ho appreso finora, sono una persona che rimane simpatica a tutti. Ottimo. Morale della favola: io non posso dire lo stesso di tutte le persone conosciute ad oggi. E ci rimango fregata.
Si è fatto tardi. La mia sveglia farà il suo dovere come ogni mattina, io non credo.
Andrò a dormire e, aihmè, il tempo scorrerà veloce come fa nei The Sims quando il Sim va a dormire (se non ce l'avete presente, mi dispiace, ma non ho proprio voglia di spiegarvelo).
Insomma: ho cominciato parlando del poker e concludocoi Sims. A quanto pare i giochi mi piacciono.

Joy o

Il destino o chiperlui

La giornata non è cominciata nel migliore dei modi. La sveglia ha fatto il suo dovere, ma le mie orecchie hanno deciso di sentirla con 45 minuti di ritardo. Fatto sta che non ho avuto nemmeno il tempo di prepararmi il mio solito caffè. Ho trangugiato un cornetto di corsa per le salite della mia (poco) ridente città, speso 70 centesimi per un caffè delle macchinette che, per inciso, detesto. Una volta finito di imprecare per consolare la mia lingua ustionata, mi fiondo in aula dove mi imbatto nella professoressa di cui nemmeno so il nome la quale, con molta nonscialans, mi rifila un questionario da fare in mezz'ora. Il destino o chiperlui ha voluto che io mi sedessi di fianco alla secchiona antipatica del corso (sì, specifico l'antipatica, perché esistono anche secchione simpatiche) che mi ha dato modo di avvilirmi perché non sapevo rispondere a nemmeno mezza domanda. Ringrazio comunque il destino o chiperlui: il questionario in questione andava consegnato anonimo.
Un'ora e mezzo scorre inaspettatamente veloce e mi dirigo alla lezione successiva, in compagnia delle mie solite compagne. Nuovo corso, vecchia professoressa (e io che pensavo di non rivederla mai più quella volta che ho verbalizzato l'esame) che ci accoglie con un simpatico articolo di un giornale tedesco sulla Costa Concordia. Lo ammetto: stamattina mi sono vergognata di essere italiana. L'articolo tedesco era in risposta ad un articolo italiano della Repubblica a sua volta in risposta di un articolo tedesco. Faccio ordine:
I tedeschi hanno scritto un articolo sul disastro della Concordia, definendo Schettino un "tipico italiano".
Noi italiani simpaticoni, o meglio, quei simpaticoni della Repubblica hanno ben pensato di rispondere con un articolo intitolato "A noi Schettino, a voi Auschwitz". Ci sono rimasta male. Io vorrei conoscere quel presuntuoso non che idiota (concedetemelo) giornalista e dirgliene quattro (mi riesce abbastanza bene, l'ho già fatto una volta).
Ovviamente i tedeschi hanno replicato di nuovo, ma fossi stata al loro posto avrei solo continuato a ridere dell'Italia e degli italiani.
Per fortuna il destino o chiperlui decide che per oggi poteva bastare ed usciamo dall'aula tirando un sospiro di sollievo.
Il sole è tornato a splendere e mi mette di buon umore. Faccio la lucertola per mezz'oretta, il tempo necessario per ricordarmi che ai piatti non lavati ieri a pranzo e l'altro ieri a cena si sono aggiunti anche quelli della cena di ieri. Torno a casa.
La giornata non è ancora finita...

Joy o

lunedì 27 febbraio 2012

Un po' di

Adoro mettermi a nudo utilizzando carta e penna. Ok la tastiera, ma avete comunque capito.
E mentre penso che sto per mettermi a nudo, almeno in parte, mi accendo una sigaretta perché, aihmè, sono una stramaledetta schiava di questo stramaledetto vizio.
Non ho aperto libro nemmeno oggi, se continuo così mi laureo l'anno del mai.
E non ho nemmeno lavato i piatti (del pranzo di oggi e della cena di ieri); quando non c'è la mia dolce metà divento una barbona.
Sono andata in giro a curiosare in qualche blog, ed è pieno di esperienze, emozioni, racconti, storie di vita, così pieno che quasi non ho voglia di scrivere perché vorrei leggere TUTTO quello che le altre persone hanno da raccontare. Anche queste sono esperienze che mi arricchiscono.
Amo la birra (da stramaledetta schiava del suddetto stramaledetto vizio, una buona birra e una sigaretta sono la mia droga - quasi - quotidiana). Per me la birra è il modo di girare il mondo pur restando seduta al mio solito tavolo, con la mia solita compagnia, nel nostro solito pub. In una buona birra sono racchiusi i colori e le tradizioni di un paese a me sconosciuto. Tutto ciò è tremendamente affascinante.
Amo la musica, quella musica fatta di passione, di energia. La musica accompagna ogni momento della mia vita, è il tempo della mia vita. 
Amo fare l'amore
Amo discutere con persone intelligenti e per intelligenti intendo che non si fermano alla superficie, all'apparenza. Ma quelle persone che sanno scavare a fondo e vedere anche la parte più nascosta di noi.
E più scrivo, più mi accorgo che mi sta piacendo avere un blog.

Joy o.


Una voce come le altre.

Ho finalmente deciso di aprire un blog tutto mio.
Ho anche deciso che non svelerò la mia identità, se dovesse passare di qua qualcuno che conosco, non vorrei che sapesse. Non è presunzione.
Qui voglio essere i miei pensieri, nella vita voglio essere quello che le decisioni, mie e altrui, mi fanno diventare.
Ma qui c'è spazio solo per la mia immaginazione, le mie considerazioni e (perché no?) i miei sfoghi.
Il titolo di questo post è riferito a me. La mia voce è come quella di qualsiasi altra persona in questo mondo. Anzi no. Come quella delle persone che hanno sempre qualcosa da dire e che pensano che lasciare scritti i propri pensieri possa un giorno rivelarsi utile.
Io scrivo perché mi piace e soprattutto perché ho una pessima memoria.

Joy o.